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Installazione di Debian GNU/Linux 3.0 per PowerPC
Capitolo 5 - Avvio del sistema di installazione


Lasciando perdere le limitazioni di sistemi specifici, in generale potrete avviare il sistema d'installazione da un CD-ROM Debian GNU/Linux da dischetti, da una partizione su un disco fisso o da un'altra macchina via rete locale.


5.1 I parametri di boot

I parametri di boot sono in realtà parametri del kernel, usati in genere per assicurarsi che le periferiche vengano gestite correttamente. Nella maggior parte dei casi il kernel può rilevare da solo le informazioni necessarie sulle periferiche del vostro sistema, ma in alcuni casi dovrete aiutarlo un pochino.

Informazioni complete sui parametri di boot si trovano nel Linux BootPrompt HOWTO; questa sezione contiene solo accenni ai parametri più importanti.

Se è questa la prima volta che state avviando il sistema, provate con i parametri di boot di default (cioè non tentate di impostare alcunché) e state a vedere se funziona correttamente, come probabilmente accadrà. In caso ciò non accada, potrete riavviare il sistema più avanti e cercare i parametri adatti ad informare il sistema dell'hardware presente.

All'avvio del kernel dovrebbe apparire un messaggio Memory: availk/totalek available, quasi all'inizio del processo; totale dovrebbe corrispondere alla RAM totale in kilobyte. Se non è così, dovrete usare il parametro mem=ram, dove ram è la quantità di RAM, seguita da "k" per i kilobyte o "m"' per i megabyte. Ad esempio, sia mem=65536k che mem=64m stanno per 64 MB di RAM.

Se avete un PowerMac con un disco IDE e ricevete strani errori del kernel nell'accesso al disco, potrebbe essere colpa di uno specifico baco del kernel. Provate ad usare il seguente parametro di boot (supposto che il disco IDE sia /dev/hda): hda=noautotune.

Se avete un monitor monocromatico usate l'argomento di boot mono, altrimenti l'installazione per default userebbe i colori.

Se state facendo il boot con una console seriale, in genere il kernel lo rileverà da sé. Se avete una scheda video (framebuffer) ed anche una tastiera collegati all'elaboratore che volete avviare dalla console seriale, dovrete passare al kernel l'argomento console=device, dove device è il dispositivo seriale, di solito una cosa tipo "ttyS0".

Ripetiamo ancora una volta che tutti i dettagli sui parametri di boot si possono trovare nel Linux BootPrompt HOWTO, compresi suggerimenti per hardware esotico. Le soluzioni di alcuni grattacapi comuni si trovano più sotto, in Risolvere eventuali problemi del processo d'installazione, Sezione 5.6.


5.1.1 Argomenti per dbootstrap

Il sistema di installazione riconosce alcuni argomenti che potrebbero risultare utili.

quiet
Fa sì che il sistema di installazione sopprima i messaggi di conferma e cerchi di fare le cose giuste senza far storie. Se avete sufficiente familiarità con ciò che il sistema di installazione si aspetta, è un'opzione simpatica che lo rende meno prolisso.
verbose
Pone ancora più domande del normale.
debug
Invia messaggi supplementari di debug al log del sistema di installazione (si veda Usare la shell ed esaminare i log, Sezione 5.7.1), compresi tutti i comandi utilizzati.
bootkbd=...
Preseleziona la tastiera che volete usare, p.e. bootkbd=qwerty/us.
mono
Usa la monocromia invece dei colori.

5.2 Fare il boot da un CD-ROM

La strada più semplice da percorrere sarà usare una serie di CD Debian. Se avete una serie di CD e se la vostra macchina supporta il boot direttamente da CD, benissimo! Semplicemente inserite il vostro CD, riavviate e andate al prossimo capitolo. Attualmente le sole sottoarchitetture PowerPC che supportano il boot da CD-ROM sono PReP e i PowerMac New World. Sui PowerMac per farlo tenete premuto il tasto "c" durante il boot.

Prestate attenzione al fatto che alcuni lettori CD potrebbero richiedere driver speciali e quindi risultare inaccessibili nelle tappe iniziali dell'installazione. Se diventa evidente che il modo standard per fare il boot da CD non funziona con il vostro hardware, rileggete questo capitolo per scoprire kernel e metodi d'installazione alternativi che possano andar bene per voi.

Anche se non potete farci il boot, potrete probabilmente usare i CD-ROM per installare i componenti del sistema Debian e qualunque pacchetto vogliate. Sarà sufficiente fare il boot usando altri mezzi, come ad esempio i dischetti. Quando sarà il momento di installare il sistema operativo, quello di base e i pacchetti aggiuntivi, fate puntare il sistema di installazione al lettore CD.

Se avete problemi a fare il boot, consultate Risolvere eventuali problemi del processo d'installazione, Sezione 5.6.


5.3 Fare il boot da dischetti

Sotto PowerPC il boot da dischetti è supportato, tuttavia è in genere utilizzabile solo sui sistemi OldWorld, quelli NewWorld di solito non sono dotati di lettori per dischetti.

A questo punto dovrete aver già creato i dischetti dalle immagini scaricate in precedenza, secondo quanto descritto in Creare i dischetti dalle immagini, Sezione 4.3.

Per fare il boot dal dischetto boot-floppy-hfs, inseritelo nel lettore dopo aver spento il sistema e prima di premere il pulsante d'accensione.

Dopo aver fatto il boot, è necessario il dischetto root.bin. Inserite il dischetto di root e premete Invio. L'installer, dbootstrap, verrà lanciato in automatico una volta che il sistema di root sia stato caricato in memoria.

Se avete problemi a fare il boot, consultate Risolvere eventuali problemi del processo d'installazione, Sezione 5.6.


5.4 Fare il boot da un disco fisso

Fare il boot da un sistema operativo esistente può venire spesso comodo, per giunta è il solo metodo d'installazione supportato su alcuni sistemi.

Per avviare l'installer dal disco fisso, dovrete aver già scaricato e collocato nella giusta posizione i file necessari, come descritto in Preparare i file per il boot da disco fisso, Sezione 4.4.


5.4.1 Fare il boot da OpenFirmware sui CHRP

Non ancora scritto.


5.4.2 Avviare l'installazione da MacOS nei PowerMac OldWorld

Se avete configurato BootX, secondo quanto riportato in Avviare l'installer da disco fisso sui Mac OldWorld, Sezione 4.4.1, potete usarlo per avviare il sistema d'installazione. Date un doppio clic sull'icona dell'applicazione BootX. Cliccate sul pulsante "Options" e selezionate "Use Specified RAM Disk". Ciò vi permetterà di scegliere il file ramdisk.image.gz. Potreste aver bisogno di spuntare la casella "No Video Driver", a seconda del vostro hardware. Indi cliccate sul pulsante "Linux" per buttare giù MacOS e lanciare l'installer.


5.4.3 Avviare l'installazione da OpenFirmware nei Mac NewWorld

Dovreste aver già collocato il kernel, yaboot, yaboot.conf e root.bin nella radice della vostra partizione HFS, come in Avviare l'installer da disco fisso sui Mac NewWorld, Sezione 4.4.2. Riavviate la macchina e senza indugi (durante la melodia) tenete premuti i tasti Opzione-Comando-o-f tutti assieme. Dopo pochi secondi vi verrà presentato il prompt di Open Firmware:

     0 >

Al prompt, digitate

     boot hd:x,yaboot

sostituendo a "x" il numero della partizione HFS dove si trovano il kernel e i file di yaboot, seguito da Invio. Ancora qualche secondo e vedrete un prompt di yaboot.

     boot:

Al prompt di yaboot, digitate install seguito da un Invio. Dovrebbe così partire il programma di installazione Debian.


5.4.4 Avviare l'installazione da OpenBug sui PReP

Non ancora scritto.

Se avete problemi a fare il boot, consultate Risolvere eventuali problemi del processo d'installazione, Sezione 5.6.

Se avete problemi a fare il boot, consultate Risolvere eventuali problemi del processo d'installazione, Sezione 5.6.


5.5 Fare il boot da TFTP

Per fare il boot via rete è necessario che abbiate una connessione di rete supportata dai dischetti di boot, un server BOOTP e un server TFTP. Allo stato attuale, i sistemi PReP e PowerMac New World supportano il boot via rete. Il metodo di installazione per supportare il boot via TFTP è descritto in Preparare i file per il boot via rete con TFTP, Sezione 4.5.

Su macchine con Open Firmware, per dire i PowerMac NewWorld, entrate nel boot monitor (si veda Invocare OpenFirmware, Sezione 3.6.1) e usate il comando boot enet:0. Le macchine PReP e CHRP possono indirizzare la rete in modi diversi. Servono maggiori informazioni da utenti di tali macchine. Su una macchina PReP, dovreste provare con boot IP_server,file,IP_client.


5.6 Risolvere eventuali problemi del processo d'installazione


5.6.1 Affidabilità dei dischetti

Il problema più grosso per chi installa Debian per la prima volta sembra essere l'affidabilità dei dischetti.

Il dischetto di recupero è quello che dà i problemi peggiori, poiché viene letto direttamente dall'hardware, prima che Linux si avvii. Spesso l'hardware non è in grado di leggere il dischetto in maniera affidabile quanto il driver Linux, potrebbe anche bloccarsi senza stampare a video alcun messaggio di errore in caso legga dati errati. Ci possono anche errori sui dischetti dei driver, che per la maggior parte si rendono evidenti causando una marea di messaggi di errori di I/O sul disco.

Se l'installazione si pianta mentre usate un particolare dischetto, la prima cosa che dovreste fare è riscaricare l'immagine e scriverla su un dischetto diverso. Potrebbe risultare insufficiente limitarsi a riformattare il vecchio dischetto e riscriverlo, anche ove non si manifestassero errori nel farlo. Qualche volta risulta utile utilizzare un altro sistema per scrivere sul dischetto.

Un utente ha riferito di aver dovuto scrivere tre volte le immagini su dischetti diversi prima che uno funzionasse, alla fine con il terzo dischetto tutto andò bene.

Altri utenti hanno riferito di essere riusciti a fare il boot insistendo per un po' nei tentativi, sempre con lo stesso dischetto. Tutto ciò è dovuto ad errori, anche minimi, nell'hardware e nel firmware dei lettori di dischetti.


5.6.2 Configurazione di boot

Se avete problemi e il kernel si pianta durante il processo di boot, non riconosce correttamente periferiche o drive presenti nel sistema, la prima cosa da verificare sono i parametri di boot, come discusso in I parametri di boot, Sezione 5.1.

Spesso i problemi si possono risolvere rimuovendo add-on e periferiche e tentando di nuovo il boot.

Ci sono in ogni caso alcune limitazioni proprie della serie di dischetti Debian nel supporto all'hardware. Alcune piattaforme sono supportate da Linux, ma potrebbero non esserlo direttamente dai dischetti di boot Debian. In casi simili, potreste dovervi creare un dischetto di recupero personalizzato (si veda Sostituire il kernel del dischetto di recupero, Sezione 10.3) o passare a un'installazione via rete.

Se avete molta memoria installata sulla macchina, più di 512 MB, e l'installer si pianta mentre avvia il kernel, potreste dover aggiungere un argomento di boot per limitare la quantità di memoria vista dal kernel, per esempio mem=512m.


5.6.3 Interpretare i messaggi di avvio del kernel

Durante la sequenza di boot potreste vedere molti messaggi nella forma can't find XXX, XXX not present, can't initialize XXX o anche this driver release depends on XXX. La maggior parte di questi messaggi sono innocui, compaiono solo perché il kernel del sistema di installazione è stato compilato per funzionare su macchine con molti tipi di periferiche. Ovviamente non possono essere tutte presenti sul vostro sistema, quindi il sistema operativo potrebbe emettere dei messaggi in cui si lamenta di non aver trovato delle periferiche che effettivamente non ci sono. Potreste anche assistere a delle brevi pause durante l'avvio del kernel, causate dalla vana attesa di risposta da parte di un dispositivo non presente sul sistema. Se trovate che il tempo di boot sia troppo lungo, più avanti potrete creare un kernel personalizzato (si veda Compilazione del kernel, Sezione 9.4).


5.6.4 Riferire problemi con dbootstrap

Se riuscite a passare la fase iniziale di boot ma non potete completare l'installazione, la voce di menù "Report di un problema" di dbootstrap potrebbe tornare utile. Essa creerà un file dbg_log.tgz su un dischetto, su disco fisso o su un file system montato tramite NFS. dbg_log.tgz conterrà in dettaglio lo stato del sistema (/var/log/messages, /proc/cpuinfo ecc.). Può quindi fornire indizi utili a capire che cosa sia andato storto e come rimediare. Se vorrete presentare un bug report, farete bene ad allegare questo file.


5.6.5 Come presentare un bug report

Se non riuscite a risolvere qualche problema, potete presentare un bug report. Inviate un'email a submit@bugs.debian.org. Dovete assolutamente copiare all'inizio dell'email quanto segue:

     Package: boot-floppies
     Version: versione

Assicuratevi di sostituire versione con la versione di boot-floppies usata. Se non sapete qual'è, usate la data del giorno in cui avete scaricato boot-floppies e la distribuzione (p.e. "stable", "frozen", "woody").

Nel vostro bug report dovreste inserire anche le seguenti informazioni:

     architecture:  powerpc
     model:         marca e modello del vostro sistema
     memory:        quantità di RAM
     scsi:          controller SCSI, ove presente
     cd-rom:        modello del CD-ROM e tipo d'interfaccia, p.e. ATAPI
     network card:  scheda di rete, ove presente
     pcmcia:        informazioni dettagliate su eventuali dispositivi PCMCIA

A seconda della natura del baco, potrebbe essere utile riferire: il tipo di disco su cui state installando (IDE o SCSI) e la sua capacità, altri dispositivi periferici (ad es. schede audio) e modello della scheda video.

Nel bug report descrivete il tipo di problema e riportate gli ultimi messaggi visibili del kernel in caso si tratti di blocco del kernel. Descrivete inoltre in dettaglio i passi che hanno portato al manifestarsi del problema.


5.7 Introduzione a dbootstrap

dbootstrap è il nome del programma che viene avviato dopo il boot nel sistema di installazione. È responsabile della configurazione iniziale del sistema e dell'installazione del sistema di base.

Il compito principale di dbootstrap, e scopo della configurazione iniziale, è configurare gli elementi essenziali del vostro sistema. Ad esempio, potreste aver bisogno di usare particolari moduli del kernel, cioè driver lincati nel kernel. Tra di essi si trovano driver per memorie di massa, schede di rete, driver di supporto per lingue particolari e per altre periferiche che non sono automaticamente supportate dal kernel usato.

Anche il partizionamento e la formattazione dei dischi e la configurazione della rete sono agevolati da dbootstrap. Si tratta di configurazioni fondamentali che vengono fatte per prime, dato che spesso sono necessarie al corretto funzionamento del sistema.

dbootstrap è un'applicazione priva di ricercatezze, testuale, progettata per la massima compatibilità in tutte le situazioni (p.e. installazioni su una linea seriale). È è molto facile da usare e vi guiderà attraverso ciascun passo del processo di installazione in sequenza. Vi permetterà anche di tornare indietro e ripetere alcuni passi qualora vi accorgeste di aver fatto un errore.

Per la navigazione all'interno di dbootstrap vengono usati i tasti freccia, Invio e Tab.


5.7.1 Usare la shell ed esaminare i log

Se già avete esperienza di sistemi Unix o Linux, premete Alt Sin-F2 (cioè il tasto Alt a sinistra della barra spaziatrice insieme al tasto funzione F2) per passare alla seconda console virtuale, cioè una finestra separata in cui gira una shell di tipo Bourne chiamata ash. A questo punto dell'installazione il sistema gira nel ramdisk e potete usare solo un insieme limitato di utility Unix. Potete vedere i comandi disponibili con ls /bin /sbin /usr/bin /usr/sbin. Usate i menù per portare a termine tutto ciò che potete fare con essi: la shell e i comandi servono solo in caso qualcosa vada storto. In particolare dovreste usare sempre i menù, non la shell, per attivare la partizione di swap, poiché il programma non sarebbe in grado di rilevare che l'avete già fatto dalla shell. Premete Alt Sin-F1 per tornare ai menù. Linux dà la possibilità di usare fino a 64 console virtuali, anche se il dischetto di recupero ne usa molto poche.

I messaggi di errore vengono rediretti nella terza console virtuale (conosciuta come tty3), vi potete accedere premendo Alt Sin-F3 (premete il tasto Alt assieme al tasto funzione F3). Per tornare a dbootstrap usate Alt Sin-F1.

Sono gli stessi messaggi che finiscono in /var/log/messages. Terminata l'installazione, il log viene copiato in /var/log/installer.log.


5.8 Note sulla release

La prima schermata che vi verrà presentata da dbootstrap conterrà le note sulla release, cioè informazioni sulla versione del pacchetto boot-floppies che state usando e un compendio a uso degli sviluppatori.


5.9 ``Menu principale installazione Debian GNU/Linux''

Potreste vedere una finestra di dialogo che riporta ``Il programma di installazione sta determinando lo stato attuale del sistema e il successivo passo di installazione che deve essere compiuto.'', anche se su alcuni sistemi il processo andrà avanti troppo velocemente per poter essere seguito. Rivedrete questa finestra tra i vari passi del menù principale, dato che il programma di installazione, dbootstrap, verificherà lo stato del sistema tra un passo e l'altro. Ciò permette di far ripartire l'installazione senza perdere il lavoro già fatto, in caso dobbiate fermare il sistema nel mezzo del processo di installazione. Se dovrete far ripartire un'installazione, vi sarà quindi sufficiente riconfigurare la tastiera, riattivare le partizioni di swap e rimontare eventuali dischi già inizializzati, mentre tutto il resto di ciò che avete fatto con il sistema di installazione sarà stato salvato.

Durante l'intero processo di installazione sarà visibile il menù principale, intitolato ``Menu principale installazione Debian GNU/Linux''. Le scelte visualizzate in cima al menù cambieranno, indicando l'avanzamento dell'installazione. Phil Hughes ha scritto su Linux Journal che potreste insegnare a un pollo ad installare Debian, dato che basta beccare il tasto Invio. La prima voce del menù di installazione è l'azione successiva da eseguire, a seconda di ciò che il sistema ha rilevato come già fatto. Dovrebbe essere indicato come ``Successivo'' e farà sì che venga intrapreso il passo successivo dell'installazione.


5.10 ``Configurazione tastiera''

Assicuratevi che sia evidenziata la voce ``Successivo'' e premete Invio per accedere al menù di configurazione della tastiera. Usando i tasti freccia selezionate la tastiera con il layout dei tasti corrispondente alla vostra lingua o qualcosa di simile, se quella che desiderate non è disponibile. Portata a termine l'installazione del sistema, potrete scegliere una tastiera da un insieme più ampio di possibilità (come root, lanciate kbdconfig).

Selezionate il tipo di tastiera desiderato e premete Invio. Per spostare la selezione usate i tasti freccia, che si trovano nello stesso posto, indipendentemente dal layout della tastiera.

Ci sono due layout per le tastiere US. Quello qwerty/mac-usb-us (Apple USB) mapperà la funzione di tasto Alt sul tasto Comando/Apple (nella posizione vicina alla barra spaziatrice, in modo simile al tasto Alt delle tastiere per PC), mentre il layout qwerty/us (Standard) mapperà la funzione di tasto Alt sul tasto Opzione (contrassegnato con "alt" sulla maggior parte delle tastiere Mac). Quanto al resto i due layout si rassomigliano.

Se state installando una macchina senza disco, alcuni dei passi seguenti verranno saltati, dato che non ci sono dischi locali da partizionare. In tal caso, il prossimo passo sarà ``Configurazione della rete'', Sezione 7.7, dopo di ché vi verrà chiesto di montare la partizione root in NFS, in ``Mount di una partizione già inizializzata'', Sezione 6.9.


5.11 È la vostra ultima possibilità!

Vi avevamo detto di fare il backup dei dischi? Ora avrete l'ultima possibilità di salvare i contenuti del vostro vecchio sistema. Se non avete ancora fatto il backup dei vostri dischi, rimuovete il dischetto dal lettore, reinizializzate il sistema e lanciate il programma di backup.


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Installazione di Debian GNU/Linux 3.0 per PowerPC

versione 3.0.23, 15 May, 2002
Bruce Perens
Sven Rudolph
Igor Grobman
James Treacy
Adam Di Carlo
Eugenia Franzoni eugenia@linuxcare.com
Riccardo Fabris frick@linux.it